Wake Cable

Il cable wakeboard è uno sport spettacolare, alla portata di tutti e che incontra molto i gusti dei giovani; è proprio per questo che ha avuto un’impressionante crescita negli ultimi dieci anni in tutto il mondo, e si sta lavorando per farlo rientrare nelle discipline olimpiche delle prossime olimpiadi.

In Italia il primo impianto per la pratica del cable wakeboard fu installato all’Idroscalo di Milano nel 2002. Nel 2010 ci fu un vero e proprio boom, tanto che ad oggi si contano circa una cinquantina di impianti. Lo confermano anche i risultati ottenuti dalla nazionale italiana a livello internazionale, che tra il 2015 ed oggi è sempre presente nei primi tre posti dei campionati mondiali o europei.

Il significato del termine “wakeboard” dall’inglese è “tavola da scia” ed è una fusione tra surf, sci nautico e snowboard.

Questo sport nasce infatti negli anni ‘80 quando alcuni surfisti, in mancanza di onde da cavalcare, si facevano trainare dal motoscafo (da qui la definizione “tavola da scia”); non è certo dove abbia avuto origine questa pratica, c’è chi lo attribuisce agli australiani, altri invece ai californiani.

In un primo momento venivano utilizzate delle tavole da surf dotate di strep, che si sono poi evolute in tavole più piccole e maneggevoli con attacchi simili a quelli utilizzati per lo sci nautico, in modo da permettere l’esecuzione di salti ed evoluzioni sfruttando l’onda generata dal motoscafo. Ad oggi vengono utilizzate tavole con scarponi ed attacchi simili a quelle da snowboard.

Nel 1989 nasce ufficialmente il wakeboard che si diffonde rapidamente anche in Europa grazie anche alla contestuale fondazione dell’Associazione Mondiale Wakeboard (WWA).

Questo nuovo sport attrae in poco tempo molti giovani provenienti dal mondo dello sci nautico e dello snowboard, estasiati dalla spettacolarità delle evoluzioni (dette tricks) che si possono compiere su onde sempre più grandi grazie a motoscafi sempre più potenti e performanti.

Dal wakeboard praticato con la barca alla versione cable wakeboard il passaggio fu facile e quasi immediato, in quanto i primi impianti full size cable per la pratica dello sci nautico esistevano già da qualche anno, inventati negli anni ’60 dall’ingegnere tedesco Bruno Rixen.

Il cable full size è un sistema analogo allo skilift, con motore elettrico non inquinante, che consente il traino di più persone (fino a 12) lungo un circuito chiuso ad anello ad una velocità costante di circa 30 km/h, sostituendo l’uso del motoscafo. Esso é composto da  quattro o più tralicci (solitamente cinque o sei) disposti in acqua o sulla riva che sostengono le pulegge che fanno girare il cavo trainante; sul cavo trainante sono fissati poi i carrelli a cui sono connessi i bilancini che trainano gli utenti.

Questi impianti consentono di praticare lo sci nautico e il wakeboard a costi decisamente minori rispetto alla versione barca (molto costoso a causa dei notevoli consumi di carburante) e indubbiamente più ecologico in quanto si utilizza l’energia elettrica.

All’inizio furono utilizzati solo per le discipline classiche dello sci nautico, ma a partire dalla fine degli anni ‘90 contestualmente alla diffusione del wakeboard si notò un’inversione di tendenza: venne constatato che la maggior parte degli utilizzatori del cable erano wakeboarders. Risultò infatti facile installare lungo il percorso rampe galleggianti simili a quelle usate negli snowpark e skatepark; questo aiutò molto ad attrarre gli appassionati di questi sport, compresi i praticanti di wakeboard boat che trovarono nel cable wakeboard una variante economicamente più accessibile, unita alla possibilità di eseguire svariati trick.

Nacquero poi anche gli impianti system 2.0 (che ad oggi sono la maggioranza di quelli esistenti) costituiti da solo 2 tralicci e il cavo trinante che effettua un percorso lineare, anzichè ad anello; arrivati alla fine del percorso si può effettuare una virata e ritornare indietro senza fermarsi in acqua. Questi impianti sono utilizzabili da una persona alla volta e consentono di imparare meglio in quanto la velocità è regolabile dall’istruttore con un telecomando in base alle abilità dell’allievo e ogni volta che l’allievo cade è possibile riportargli il bilancino vicino e ripartire dall’acqua, senza dover tornare alla starting zone come nel full size cable.